Il brand conosciuto come “Disney Princess” (Principesse Disney) conta 11 principesse appartenenti alla linea dei Classici Disney: Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Ariel, Belle, Jasmine, Pocahontas, Mulan, Tiana, Rapunzel, Merida.
L’importanza dei film Disney è che essendo storie create per bambini, oltre ad insegnare una lezione o specifici valori morali, rispecchiano anche i cambiamenti nei valori della nostra cultura dimostrando l’importanza delle donne e il loro ruolo nella società nell’arco di diverse epoche.
La maggior parte delle storie delle principesse è ispirata a favole ben più antiche, come quelle dei fratelli Grimm o di Giambattista Basile (Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco). La prima principessa mai creata fu Biancaneve nel lontano 1937: pensate che la bella principessa ha quindi più di ottanta anni! Biancaneve incarna in toto i valori delle dive di quel periodo fondamentale nella storia del cinema: un momento di svolta sia nelle tecniche di ripresa che nelle tematiche. Il personaggio infatti rispecchia le movenze e gli stilemi estetici delle attrici del cinema muto.
L’evoluzione delle protagoniste nella storia
Le prime principesse Disney, Biancaneve (1937), Cenerentola (1950) e la Bella Addormentata (1959), riflettono la cultura dell’inizio del XX secolo in cui le donne hanno ricevuto i diritti politici ma mancano ancora l’uguaglianza sociale e l’autonomia, che sarebbero arrivate alcuni anni più tardi.
Le tre principesse incarnano le caratteristiche della donna tradizionale. Sono gentili, dolci, obbedienti, sottomesse a superiori dispotici e bellissime. La bellezza è la caratteristica che più le definisce: in tutti e tre i film il principe si innamora e salva la principessa basandosi solamente sul suo aspetto.
A partire dagli anni Ottanta, invece, in film come La Sirenetta (1989), la Bella e la Bestia (1991), Aladdin (1992), Pocahontas (1995) e Mulan (1998) le principesse riflettono la diversa condizione delle donne dell’epoca. Contestano gli obblighi tradizionalmente femminili – come il badare alla casa, avere il matrimonio come unico scopo e l’occuparsi dei figli – e lottano per avere le stesse opportunità degli uomini, ad esempio una carriera lavorativa di successo. Nei film animati ora ogni principessa ha una sua diversa personalità, imperfetta e sfaccettata: Ariel è fiera, impulsiva e determinata, Belle è intellettuale e molto indipendente, Pocahontas è saggia, riflessiva e forte e Mulan è goffa ma incredibilmente coraggiosa.
Queste principesse sfidano lo status quo per inseguire i loro sogni. Insoddisfatta dal mare, Ariel colleziona artefatti umani e sogna di vivere sulla terraferma, concretizzando il suo sogno a dispetto del padre e della società. Belle fantastica su una vita avventurosa, lontana dalla sua monotona cittadina di provincia e continua a leggere nonostante la disapprovazione dei vicini. Pocahontas si rifiuta di sposare un uomo scelto dal padre, mentre Mulan si unisce ad un esercito costituito da soli uomini per salvare il padre. La scena in cui quest’ultima si taglia i capelli con una spada e si veste da uomo rappresenta emblematicamente l’enorme rivoluzione dell’immaginario dell’eroina Disney. A venti anni di distanza però lascia aperta ancora una criticità: il fatto che sembra trasparire è che una donna per imporsi debba fare l’uomo.
Come verrà gestito questo aspetto nel film live action di Mulan che uscirà nel 2020?
Le Principesse Disney oggi
Le storie di principesse non-europee come Jasmine, Pocahontas e Mulan rafforzano l’enfasi sulla legittimazione di donne di diversa etnia e cultura, propria della società degli ultimi anni del Novecento. In questo periodo le donne cominciano a denunciare con forza la società maschilista per porre troppa attenzione sullo stereotipo della donna bianca di classe medio-alta, ignorando i problemi delle diverse etnie, classi e orientamenti. Ogni donna ora è incoraggiata a definire la propria femminilità, bellezza e orientamento contando solo sulle proprie forze, indipendentemente dalle aspettative della famiglia e della società in cui vive. La terza generazione di Principesse Disney va oltre il limite di Mulan: sono donne forti e indipendenti senza dover attingere a stereotipi maschili!
Quando nel 2009 uscì il film “La principessa e il Ranocchio” erano ormai passati undici anni dall’ultimo film con principesse. Durante quell’arco di tempo i nuovi media avevano facilitato la discussione globale sui problemi affrontati dalle donne moderne: ecco dunque che Thiana rappresenta una denuncia sia rispetto alla discriminazione sul luogo di lavoro che al razzismo.
Nel 2012 lo scossone è ancora più forte con “Ribelle – The Brave”, film che si concentra sulle relazioni fra donne e che porta l’amore in secondo piano. Merida si distingue dalle altre principesse per la sua indipendenza, per non inseguire l’amore e anche per non cantare mai durante il film. La ragazza si rifiuta di svolgere i suoi doveri da principessa, come apparire sempre perfetta e sposare un principe scelto dai genitori, per dedicarsi invece al tiro con l’arco e alla spada. Il film ruota attorno la rottura della sua relazione con la madre e racconta del percorso per imparare ad apprezzarsi e rispettarsi anche quando si hanno diverse opinioni. Alla fine infatti riuscirà a convincere i genitori a lasciarla decidere per sé stessa, sposandosi quando e con chi vorrà!
Non va infine dimenticato Frozen (2013), uno dei massimi successi dei film Disney dedicati alle principesse, di cui abbiamo già parlato nel nostro blog. Anche qui, il focus è portato sulla relazione tra due donne, due sorelle, che si perdono per poi ritrovarsi come quando erano bambine. Protagonista assoluta, Elsa, la nuova regina dei ghiacci, che incarna inizialmente un personalità sofferta, a tratti depressa. Nel corso del film riscopre il proprio potere come un valore per arrivare alla fine all’accettazione di sé e all’acquisizione di una maggiore consapevolezza.
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